martedì 31 marzo 2015

D.M. Requisiti Minimi dal 1° Luglio 2015


www.sardabioedil.com



 

Le Regioni approvano il decreto sugli edifici ad energia quasi zero. Cosa cambia

In vigore dal 1° luglio. Definite le norme tecniche e i requisiti per nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti e riqualificazioni energetiche. Arriva l’edificio di riferimento
 E' stato approvato durante la conferenza unificata del 25 marzo 2015 il DM Requisiti Minimi, che definisce le modalità di applicazione della metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici, nonché dell’applicazione di prescrizione e requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici. Il decreto entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2015, se ne attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Con il nuovo decreto, inizierà di fatto l’attuazione del DL 63/2013, convertito nella Legge 90/2013, che ha recepito la Direttiva Edifici a Energia Quasi Zero (2010/31/UE) sostituendo il Dlgs 192/2005.


PRINCIPALI MODIFICHE
In particolare, il Decreto Minimi introduce il concetto di fabbisogno di energia globale e di energia primaria; definisce i fattori di conversione in energia primaria, sia non rinnovabile sia rinnovabile, ed esplicita i fabbisogni di energia primaria per i servizi di climatizzazione invernale ed estiva, per la ventilazione e per la produzione di acqua calda sanitaria. Inoltre, introduce delle regole di compensazione tra fabbisogni energetici e energia da fonte rinnovabile; introduce il concetto di "edificio di riferimento" ed elimina i limiti di energia primaria assoluti. Dopo di che, fornisce una definizione “tecnica” di “edifici a energia quasi zero”.



AMBITO DI APPLICAZIONE. Per quanto riguarda l’ambito di applicazione del Decreto, il DM modifica e/o chiarisce alcune condizioni. In particolare:
• prescrive che la nuova costruzione è quella il cui titolo abilitativo sia richiesto dopo l’1 luglio 2015;
• considera nuovi edifici quelli sottoposti a demolizione e ricostruzione, qualunque sia il titolo abilitativo necessario e gli ampliamenti di edifici esistenti, realizzati all’esterno della sagoma dell’edificio esistente, in adiacenza o tramite sopraelevazioni, o attraverso la chiusura di spazi aperti quali logge e porticati con relativo cambio d’uso.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni che interessano una superficie maggiore del 25% della superficie disperdente dell’edificio, il DM fa riferimento sia a quelle che riguardano l’involucro, sia a quelle che interessano l’impianto, specificando le condizioni in cui un intervento viene considerato ristrutturazione o riqualificazione e le verifiche che vanno effettuate.


EDIFICIO DI RIFERIMENTO. La vera novità introdotta dal DM Requisiti Minimi risiede nell’adozione dell’edificio di riferimento, cioè di un edificio identico a quello di progetto o reale in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d’uso e situazione al contorno e avente caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati.
Si precisa che a differenza di altri modelli di edificio di riferimento, il DM prevede che la tipologia di generazione presente nell’edificio di riferimento sia la stessa di quella utilizzata nell’edificio di progetto o reale, ma che i valori dei parametri di efficienza e i rendimenti siano quelli di riferimento.
In particolare, il DM definisce tutti i valori dei dati di input e dei parametri da utilizzare nell’edificio di riferimento (che rispetto alle norme vigenti sono mediamente di un 15% inferiori):
• la trasmittanza termica delle strutture opache verticali verso l’esterno, gli ambienti non riscaldati e contro terra (valori comprensivi degli effetti dei ponti termici);
• la trasmittanza termica delle strutture opache orizzontali o inclinate di coperture verso l’esterno, gli ambienti non riscaldati e contro terra (valori comprensivi degli effetti dei ponti termici);
• la trasmittanza termica delle strutture opache orizzontali di pavimento verso l’esterno, gli ambienti non riscaldati e contro terra (valori comprensivi degli effetti dei ponti termici);
• la trasmittanza termica delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei cassonetti, compresi gli infissi, verso l’esterno e gli ambienti non riscaldati;
• la trasmittanza termica delle strutture opache verticali e orizzontali di separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti (valori comprensivi degli effetti dei ponti termici);
• i valori di efficienza media dei sottosistemi di utilizzazione dell’ufficio di riferimento per i servizi di riscaldamento, H, condizionamento, C, e produzione di acqua calda sanitaria, W;
• le efficienze medie dei sottosistemi di generazione dell’edificio di riferimento per la produzione di energia termica per i servizi di H, C, e W e per la produzione di energia elettrica in situ (valori comprensivi dell’effetto dei consumi di energia elettrica ausiliaria);
• il fabbisogno specifico di energia elettrica per m3 di aria movimentata.
Per quanto riguarda i fabbisogni di energia elettrica per l’illuminazione, il DM rinvia alla norma UNI EN 15193 e alle indicazioni fornite dalla UNI/TS 11300-2. In particolare, per l’edificio di riferimento devono essere considerati in termini di occupazione e sfruttamento della luce naturale gli stessi parametri dell’edificio reale e i sistemi automatici di regolazione di Classe B secondo la UNI EN 15232. Tali valori sono ancora oggetto di modifiche.
I valori di trasmittanza sono definiti in funzione della zona climatica e per scadenza temporale: a partire dal 2015 e poi dal 2019 per gli edifici pubblici e dal 2021 per gli edifici privati.
Per tutti i valori da utilizzare nell’edificio di riferimento non citati in precedenza, ma necessari per la determinazione dei valori di energia primaria globale, si utilizzano i valori dell’edificio reale o di progetto.
In pratica, l’edificio di riferimento serve per determinare il valore di energia primaria limite di legge che l’edificio di progetto deve rispettare e con i quali confrontarsi.
Un importante vantaggio di queste nuove regole risiede nel fatto che finalmente i limiti sono tagliati sull’edificio oggetto di intervento, mentre alcuni svantaggi sono rappresentati dalla perdita di confrontabilità, in quanto non ci sono più valori limite assoluti, ma soprattutto dall’esistenza di un unico edificio di riferimento cui tutte le destinazioni d’uso dovranno confrontarsi e non, come più volte richiesto da AiCARR, la definizione di un edificio di riferimento per ogni destinazione d’uso al fine di confrontare ad esempio residenziale con residenziale e terziario con terziario, dal momento che diverse destinazioni d’uso hanno necessità tecnico/costruttive e prestazioni diverse tra loro.
 

EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO
Finalmente il decreto svela cosa si intende per edificio a energia quasi zero: tutti gli edifici, siano essi di nuova costruzione o esistenti, per cui sono contemporaneamente rispettati:
• tutti i requisiti previsti con i valori vigenti dall’1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dall’1 gennaio 2021 per tutti gli altri edifici;
• gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del DL 28/11, ovvero copertura del 50%.
Questo fatto spegne subito l’entusiasmo sul DM, soprattutto in riferimento alla quota di copertura da energia da fonte rinnovabile, pari al 50%, che con l’attuale struttura dell’allegato III del DL 28/11, creerà non poche difficoltà per alcune tipologie di edifici.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO. Per quanto concerne le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, il DM Requisiti Minimi adotta le norme tecniche nazionali, definite nel contesto delle norme EN a supporto della Direttiva 2010/31/UE e della serie UNI/TS 11300. Di seguito si riporta lo stato degli strumenti normativi a oggi vigenti oppure in fase di revisione o elaborazione: a. UNI/TS 11300-1:
Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale, in vigore dall’ottobre 2014 nella seconda revisione, che sostituisce la UNI 10379:2005.
b. UNI/TS 11300-2: Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione in edifici non residenziali, in vigore dal 28 maggio 2008, che con la UNI EN 15316-2- 3:2008 sostituisce la UNI 10347:1993 e con la UNI EN 15316-1:2008 e la UNI EN 15316-2-1:2008 sostituisce la UNI 10348:1993.
c. UNI/TS 11300-3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva, in vigore dal 25 marzo 2010. Il SC5 del CTI ne sta predisponendo la revisione al fine di renderla omogenea con la normativa europea pubblicata successivamente al 2010.
d. UNI/TS 11300-4: Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, pubblicata a maggio 2012 e attualmente in revisione.
e. UNI EN 15293 – Prestazione energetica degli edifici – Requisiti energetici per l’illuminazione, che può essere usata sia per gli edifici esistenti, sia per quelli nuovi o in ristrutturazione.
f. UNI/TS11300-5:Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 5: Determinazione della prestazione energetica per la classificazione dell’edificio, in fase di elaborazione da parte del CTI, che fornirà precisazioni ai fini della determinazione della prestazione energetica per la classificazione degli edifici e della definizione dei metodi di calcolo del fabbisogno di energia primaria degli edifici, in modo univoco e riproducibile, e della quota di energia da fonti rinnovabili. Ciò con particolare riferimento alle modalità di valutazione dell’apporto di energia rinnovabile nel bilancio energetico, alla valutazione dell’energia elettrica esportata, alla definizione delle modalità di compensazione dei fabbisogni con energia elettrica attraverso energia elettrica prodotta da rinnovabili e alla valutazione dell’energia elettrica prodotta da unità cogenerative.
g. UNI/TS 11300-6: Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 6: Determinazione dei fabbisogni di energia per ascensori e scale mobili, in fase di elaborazione da parte del CTI.


COSA CAMBIA NELL’IMMEDIATO?
Sarà interessante capire come verrà gestito il transitorio con i vecchi decreti e soprattutto gli effetti che tutto ciò avrà sulla certificazione energetica; infatti, sono in fase di approvazione da parte degli organi ministeriali competenti le nuove linee guida per la certificazione energetica che sostituiranno le precedenti del 2009, ma questo è un altro capitolo che rimandiamo a una prossima puntata di questa storia infinita.
• Nonostante la sua imminente pubblicazione, il decreto sarà attuato a partire dal 1° luglio 2015: fino all’entrata in vigore di questa data tutto rimane com’è, senza alcun cambiamento.
• L’introduzione del nuovo decreto non implica alcuna ri-certificazione dei software: tutti i software di recente certificati riguardo alle UNI/TS 11300:2014 sono già in possesso dei requisiti che richiedono lo scostamento massimo dei risultati di calcolo del +/- 5%


IN ATTESA DEL DECRETO SULLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA.

 Di seguito verrà pubblicato un secondo decreto che riguarda, invece, le nuove linee guida per l’attestato di prestazione energetica degli edifici (APE), in sostituzione al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26 giugno 2009. Obiettivo del documento è quello di rendere uniformi, su tutto il territorio nazionale, le modalità di classificazione energetica degli edifici e il modello di attestazione della prestazione energetica. Saranno previste 10 classi energetiche (dalla A4 alla G), e l'APE dell'intero edificio ipotizzerà anche la classe raggiungibile nel caso in cui venissero effettuati interventi migliorativi sull'involucro o sul sistema di impianti.
Riguardo al nuovo modello di APE, le nuove Linee guida Nazionali, che ne definiscono la struttura, sono anch’esse in bozza e la loro pubblicazione e conseguente attuazione avrà tempi più lunghi rispetto ai decreti attuativi di cui sopra di addirittura 2/3 mesi. Il modello stesso è al momento contestato in molte parti che saranno verosimilmente soggette a modifiche sostanziali.
Entro due anni dall’entrata in vigore dei decreti, è richiesto, alle Regioni che hanno già recepito in passato la normativa europea, di adeguarsi alla nuova normativa nazionale.

venerdì 20 marzo 2015

CAPPOTTO O TUTA SPAZIALE ?



www.sardabioedil.com

 

 Come isolare termicamente la nostra abitazione ed   eliminare l'umidità.

 In Italia, escludendo l'Alto Adige ed alcune aree del nord, c'è ancora poca sensibilità rispetto all'isolamento termico, al risparmio energetico, e spesso manca la cultura per costruire case efficienti ed ecologiche.

mercoledì 11 marzo 2015

CONTO TERMICO, QUESTO SCONOSCIUTO

www.sardabioedil.com


Bioicostruttori Riuniti condivide il post pubblicato da Lorenzo Fontana su Linkedin



Il Conto Termico: facciamo il punto su una misura di incentivo sconosciuta ai più.

Esiste un meccanismo di incentivazione dell’efficienza energetica che in questi anni è stato molto poco sfruttato nonostante, a parere di chi scrive, rappresenti un aiuto estremamente interessante per gran parte degli interventi rivolti al contenimento e efficientamento dei consumi energetici legati alla climatizzazione invernale: Il Conto Termico.  Obiettivo del presente articolo è capire le ragioni dello scarso ricorso a tale strumento.

mercoledì 4 marzo 2015

COS'E' L'ETICHETTA ENERGETICA

www.sardabioedil.com
biocostruttoririuniti@gmail.com








Tratto da "Opuscolo Etichetta Energetica" dell' ENEA

LE ETICHETTE ENERGETICHE
Pe 
Lo scopo dell’etichettatura energetica comunitaria è di informare gli utenti finali sul consumo di energia e di altre risorse essenziali dei prodotti coperti, per consentire un impiego più razionale e favorire il risparmio di energia e di acqua, oltre che ridurre l’inquinamento atmosferico,inoltre, promuovendo la scelta dei modelli con consumi più contenuti ed elevate prestazioni al momento dell'acquisto, l’etichetta favorisce lo sviluppo tecnologico dei prodotti.

sabato 28 febbraio 2015

RISCALDAMENTO A RAGGI INFRAROSSI

www.sardabioedil.com







 

COS'E'  E COME FUNZIONA IL RISCALDAMENTO ALL'INFRAROSSO


Il nuovo sistema di riscaldamento ecologico degli ambienti è l'impianto a raggi infrarossi.
Il principio del loro funzionamento è molto semplice e prende spunto direttamente dal sole e dal suo modo di emanare energia tramite le onde elettromagnetiche provenienti dal nucleo.

mercoledì 25 febbraio 2015

QUAL'E' IL SISTEMA DI RISCALDAMENTO PIU' ECONOMICO ?

www.sardabioedil.com



COME MIGLIORARE LA QUALITA' DEL RISCALDAMENTO IN MODO ECOLOGICO  E RIDUCENDO I  CONSUMI

Partiamo dall'analisi della tabella pubblicata dal Centro Tutela Consumatori dell'Alto Adige: fatto 100 il costo di un impiato a gasolio, gli impianti a minuzzoli di legno (biomassa) consumano esattamente la metà, gli impianti a pellet il 56%, mentre il gas liquido risulta essere quello più caro.

domenica 22 febbraio 2015

FONTI RINNOVABILI


www.sardabioedil.com

                                  FOTOVOLTAICO E MICRO EOLICO


PERCHE' IN SARDEGNA, NONOSTANTE LE FAVOREVOLI CONDIZIONI CLIMATICHE E DI RADIAZIONE SOLARE, SIAMO SOLO AL DECIMO POSTO PER POTENZA INSTALLATA ?

giovedì 12 febbraio 2015

FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO


www.sardabioedil.com



     SIAMO GIA' NEL FUTURO

 Oggi è possibile costruire #case passive  a grande indipendenza energetica, con un comfort abitativo invidiabile, robuste tanto da essere antisismiche.

venerdì 6 febbraio 2015

VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA E RECUPERO DI CALORE


www.sardabioedil.com



                    V M C

 Per poter vivere in un ambiente confortevole e risparmiare energia, siamo costretti a coibentare le pareti, la copertura e sostituire i vecchi infissi, ma come assicurare il necessario ricambio d'aria in un edificio a tenuta stagna?

martedì 3 febbraio 2015

APE E AUDIT ENERGETICO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ESISTENTI, COSA FARE PER OTTENERE LE DETRAZIONI FISCALI




www.sardabioedil.com



          PERCHE' NON PRENDERE

          ESEMPIO DAGLI INGLESI ?        

Con il programma Green Deal Energy Saving for home or business, da un anno, in Gran Bretagna si ristrutturano gli edifici senza spendere. Il Governo britannico rende così l’efficienza energetica disponibile a tutti, affinché il conseguente miglioramento –in termini di comfort indoor– dell’edificio energeticamente riqualificato, non sia più solo appannaggio dei ricchi, ma anche dei meno abbienti, che purtroppo sono la maggioranza della popolazione in tutti i Paesi! Vi proponiamo un’analisi di questa strategia vincente affinché possa essere d’esempio per stimolare la ripresa economica in Italia secondo un modello più equo.



CHE COS’È IL GREEN DEAL PER IL RISPARMIO ENERGETICO

martedì 27 gennaio 2015

COME ELIMINARE MUFFA E CONDENSA IN CASA

                                                 
                                www.sardabioedil.com





MUFFA IN CASA

La muffa si forma su elementi costruttivi a causa di costante o permanente umidità. Bisogna chiarire da dove deriva l’umidità:
  • Condensa superficiale

martedì 20 gennaio 2015

L' IMPORTANZA DEL TETTO VENTILATO


www.sardabioedil.com
                                                                      








Nel nostro post #perchè conviene riqualificare la casa abbiamo preso atto che gli interventi più efficaci e risolutivi per ottimizzare il risparmio energetico sono rivolti a:

1. La coibentazione di solai e coperture (tetto ventilato) che contribuiscono per il 36%
2. Il cappotto termico che contribuisce per il 18,3%
3. Le caldaie a condensazione che contribuiscono per il 24%
4. Il solare termico che contribuisce per il 15,6%
5. Gli infissi che contribuiscono per il 5,9% 

lunedì 19 gennaio 2015

CASE A BASSO CONSUMO ENERGETICO



www.sardabioedil.com

                                                                   INDIPENDENZA ENERGETICA


Pubblichiamo un estratto da " Qual Energia.it "

Se volete approfondire, cliccate sul link:     soluzioni-per-case-a-basso-consumo-energetico


Soluzioni per una casa a basso consumo energetico

Una breve guida rivolta al consumatore per informarsi sulle soluzioni tecniche più idonee ad alimentare la propria abitazione con le rinnovabili. Dall’analisi energetica dei consumi al percorso per ridurli, fino ad arrivare alla completa indipendenza energetica. Un excursus su interventi, impianti e soluzioni tecnicamente ed economicamente convenienti per risparmiare sulla bolletta.

domenica 18 gennaio 2015

CAPPOTTO TERMICO ALL'INTERNO

 

 

 www.sardabioedil.com

 

 

E' POSSIBILE  E  CONVENIENTE  APPLICARE  IL CAPPOTTO TERMICO  ALL'INTERNO ? 

Si, però... 

Quando, per una serie di motivi, non è possibile o conveniente intervenire dall’esterno, come nel caso di un appartamento condominiale o di edifici d'interesse storico, viene presa in considerazione la possibiltà  di  isolare  all'interno.
  • Il primo aspetto negativo di questa soluzione è  la riduzione della superficie utile calpestabile in funzione dello spessore del coibente che si intende applicare; inoltre detta riduzione incide negativamente sul valore commerciale dell'immobile.
  • Il secondo ostacolo è di ordine pratico: sostanziali modifiche strutturali in corrispondenza di soglie, serramenti, cassonetti e ridimensionamento di nicchie di termosifoni etc...
Tutto questo comporta inoltre un sensibile aumento del costo dell'intervento.
  • Il terzo aspetto è connesso alla scelta del coibente.
Una scelta oculata del materiale non può prescindere da un sopralluogo tecnico. 
Un aforisma dell'ing. Marta Capitello:  "chi fa da sè paga per tre"  deve farci riflettere sulle conseguenze negative cui possiamo andare incontro affidandoci esclusivamente ai consigli dell'impresa che deve eseguire i lavori. 
Un primo errore da non fare è quello di usare materiali non traspiranti.


Per fare un esempio, possiamo mettere a confronto il valore di resistenza al passaggio vapore (µ) , ed il valore di conducibiltà termica ( λ) di alcuni  materiali:                                              
                                                              λ                         µ             Riflettanza
                                                            ___                     ___              _____
                  
- Sughero                                            0,040                 5 - 30             ==
- Polistirene espanso estruso            0,037             100 - 150            ==
- Lana di vetro                                    0,037                     1                  ==
- Lana di pecora                                 0,034                    2,3                ==
- Aerogel                                              0,014                      5                 ==
- Rasante termico riflettente             0,01                       5,3              72%

Per i valori   λ  e  µ  vale la regola che i più performanti sono quelli più bassi. Quanto ad isolamento termico sono quindi tutti buoni, mentre l'aerogel ed il rasante termico sono ottimi.
Quanto alla resistenza al passaggio vapore si può notare che il polistirene è tutt'altro che traspirante.
  • Un discorso a parte merita il  #rasante termico che, oltre ad essere ottimo per isolamento termico e traspirabilità, ha una peculiarità singolare: la riflettanza, che di fatto riduce la conduttanza a 0,000892, rendendo questo prodotto assolutamente eccezionale perchè non solo non assorbe il calore, ma addirittura lo riflette.  
  • L'utilizzo di un materiale non traspirante favorisce la formazione di condensa superficiale e quindi di muffe.

Una dimostrazione ce la fornisce la  " Norme Française"  che, a seguito dell'uso generalizzato dei pannelli sandwich composti da due lastre di cartongesso con interposto il polistirene estruso, impone l'installazione di sistemi di aerazione controllata con un ricambio d'aria non inferiore a 30 mc/h per una stanza di soli 15 mq.

E' però importante anche l'ermeticità perchè una crepa di soli 3 mm, lunga 3 metri porta a condensare ben 10 litri d'acqua in 24 ore !

Vedete bene che il fai da te può portare a conseguenze spiacevoli e talvolta controproducenti.

 Qui sotto potete osservare la  #Termografia IR  che evidenzia la differenza fra un ambiente ben isolato ed un altro non appropriatamente coibentato





                                                      

Per superare tutti e tre gli ostacoli, ci vengono incontro le nano tecnologie.
Sia l'aerogel che il  #rasante termico riflettente  consentono di:

1.  Ridurre notevolmente lo spessore del coibente contenendolo in pochi    millimetri.  L'aerogel è un materassino nanoporoso con fibre di supporto in polietilene e poliestere e fibra di vetro ad alta densità. Il materiale è fornito in spessori da 5 e 10 millimetri.

Il rasante termico riflettente è composto da ceramica micronizzata e nanofibre di sughero.
Tre millimetri di spessore sostituiscono un cappotto da 6 centimetri !

2.  Risolvere tutti i problemi pratici di applicazione: non è necessario intervenire su soglie  e davanzali, non necessitano ponteggi ed il costo della manodopera è notevolmente inferiore a quello del cappotto tradizionale.

3.  Eliminare tutti i  problemi di umidità e condensa.
  
4. Riqualificare l'abitazione godendo del bonus fiscale del 65%

Biocostruttori Riuniti
www.sardabioedil.com

biocostruttoririuniti@gmail.com 


      Articoli correlati: Soluzioni per una casa a basso consumo
                             Perovskite e cappotto termico 

sabato 17 gennaio 2015

RASANTE TERMICO RIFLETTENTE


 www.sardabioedil.com

                                                        

    NANO TECNOLOGIE

Rasante Termico Riflettente Anticondensazione

(Da non confondere con un comune rasante)

Il carattere isolante della ceramica già noto da tempo, unito a quello del sughero, generano un prodotto di alto pregio; basti pensare che 1 cm³ di sughero contiene da 15 a 30 milioni di cellule che, oltre adessere ricche di acidi grassi (utili per la spiccata proprietà antiossidante), contengono aria, ancor più preziosa perché fonte di coibentazione (ad esempio, nelle perline di polistirolo, il 98% è aria mentre solo il 2% è materia). Infatti l’aria, quanto più è racchiusa in piccoli spazi, tanto più aumenta il suo potere coibente. L’aria incapsulata nelle cellule del prodotto ne alimenta l’altissimo potere coibente. 


giovedì 15 gennaio 2015

TERMOGRAFIA IR





        


www.sardabioedil.com






La Termografia IR (IR Thermography) misura la temperatura di un oggetto mediante rilevazione della radiazione elettromagnetica (IR) emessa.

L’immagine termica mostra la distribuzione della temperatura sulla superficie di un oggetto.

Qualsiasi oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto (-273,15°C o 0 Kelvin), emette radiazioni nell’area dell’infrarosso. Persino oggetti che riteniamo essere molto freddi, come i cubetti di ghiaccio, emettono radiazioni infrarosse.