mercoledì 24 dicembre 2014

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

 www.sardabioedil.com

La corsa all'acquisto di stufe a pellet o legna non soddisfa l'esigenza del risparmio energetico

  

                  

La soluzione si ottiene con la riqualificazione dell'esistente.

Sono circa 700mila i posti di lavoro persi in 8 anni e centinaia di imprese costrette a chiudere. Il settore delle costruzioni si conferma tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi, eppure, potrebbe essere anche uno dei settori protagonisti della svolta. Riqualificazione e manutenzione del patrimonio edilizio italiano sono le parole d’ordine per vincere la sfida dell’occupazione e dello sviluppo: 700mila nuovi posti di lavoro a regime che possono arrivare a 1 milione considerando tutto l’indotto della filiera delle costruzioni, investendo in qualità, trasparenza, formazione e innovazione.


Come è noto, infatti, l’unico comparto che continua a crescere in questi anni è la riqualificazione dell’edilizia esistente: +20% dal 2008 al 2014, secondo le stime Ance, e un trend in continua crescita. Il peso della riqualificazione edilizia sul mercato delle costruzioni ha ormai stabilmente superato il 65%. Ecco in sintesi i risultati dell’indagine “Costruire il futuro 2014”


Una stima, senz’altro definita per difetto, degli interventi di riqualificazione degli edifici che hanno usufruito della incentivazione prevista dalla legge, arriva a quantificare in 271mila lavoratori diretti e 406mila complessivi l’impatto occupazionale nel periodo 2007-2014, quello in cui l’incentivo per la riqualificazione energetica è stato in vigore. I numeri prodotti appaiono molto significativi, se consideriamo che, nel 2013, il settore ha perso circa 163mila occupati.


Secondo Legambiente e i sindacati edili la priorità è creare una cabina di regia nazionale per l’efficienza energetica in edilizia - una struttura, oltretutto, già prevista dal decreto legislativo 102/2014 -, che consenta di coordinare gli interventi necessari a mettere mano all’articolato patrimonio edilizio e di superare i problemi di accesso agli incentivi e al credito, di semplificare gli interventi, di valorizzare le opportunità legate alla programmazione europea 2014-2020.


Sia per gli interventi privati che per quelli pubblici di riqualificazione del patrimonio edilizio la direzione già presa è quella di incentivare gli interventi capaci di realizzare uno scatto di classe energetica di appartenenza con una riduzione di almeno il 50% dei consumi delle famiglie.


Sempre in questa direzione occorre rendere subito operativo il fondo per l’efficienza energetica introdotto con il decreto legislativo 102/2014 e stabilire i criteri per l’accesso da parte di privati e enti pubblici. Inoltre è strategico escludere dal patto di stabilità gli interventi che permettono di realizzare interventi certificati e verificati di riduzione dei consumi energetici degli edifici (Europoa permettendo...).


Gli interventi possibili

  • Credo che tutti conoscano qualcuno che negli ultimi anni ha cambiato i serramenti per accedere alle detrazioni del 65% ; avete provato a chiedere cosa è cambiato? La risposta di tutti è la stessa: sicuramente migliore comfort e sensazione di benessere anche in prossimità dei componenti finestrati, ma anche riduzione dei consumi perché non ci sono più i famosi spifferi che tanto disperdono ma che non vengono considerati nel calcolo analitico delle norme. 
  • Coibentazione dall’esterno, coibentazione dall’interno o insufflaggio in intercapedine sono gli interventi possibili per la riqualificazione dei componenti verticali opachi. Le cautele indispensabili riguardano soprattutto la posa, il corretto posizionamento dei materiali e degli strati.
Ricordiamo che l’isolamento dall’esterno a cappotto è un Sistema certificato e non è un intervento che può essere improvvisato. Efficace e duraturo, come dimostra da più di 25 anni il Murales eseguito da Keith Haring su una parete di una chiesa di Pisa, purché venga eseguito da personale specializzato e con materiali e prodotti di qualità certificata.

Foto 1: Murales Keith Haring realizzato su un cappotto in eps realizzato a Pisa




L’isolamento dall’esterno a cappotto o con intonaco isolante (#Rasante Termico Riflettente) hanno il vantaggio di correggere i ponti termici e di ridurre notevolmente i rischi di condensa perché la struttura è tutta calda e le temperature dei vari strati si mantengono sempre sopra una certa soglia.

Spesso però risulta difficoltoso agire dall’esterno sia per problemi tecnici ma soprattutto quando l’intervento non viene richiesto da tutte le parti coinvolte, ad esempio in un condominio, allora è sicuramente interessante proporre un intervento parziale dall’interno, sempre con Rasante Termico Riflettente o in intercapedine.

E’ indispensabile per tutti gli interventi dall’interno porre particolare attenzione alle verifiche termo igrometriche. In questo caso infatti, al contrario dell’isolamento a cappotto, la struttura rimane fredda e gli strati costituenti la muratura potrebbero avere problemi di condensa interstiziale. E’ indispensabile una attenta verifica termo igrometrica. Si consiglia comunque sempre una barriera al vapore sulla faccia calda dell’isolante. 


Un altro problema tipico è in copertura: isolamento della copertura o rifacimento totale del tetto? Isolamento del solaio sottotetto o intervento dall’interno con controsoffitto?
Anche nel caso delle partizioni orizzontali o inclinate le possibilità sono diverse, sia come tecnologie che come materiali da utilizzare. Fondamentale è identificare la corretta soluzione per lo specifico problema e per lo stato della situazione esistente.


Nel caso, ad esempio, di un intervento su una copertura a falde con struttura discontinua, una valutazione dello stato di conservazione della struttura portante risulta fondamentale. Spesso questa prima analisi porta , per edifici di una certa età , ad optare per il rifacimento totale della copertura.


Lo stesso non si può ad esempio pensare nel caso di coperture a struttura continua magari in laterocemento o simile. In questo caso l’intervento potrà essere eseguito o dall’esterno prevedendo anche il rifacimento o solo lo spostamento del manto di copertura o dall’interno con minori oneri di cantiere e movimentazione di materiali.


Più veloce e realizzabile in maniera parziale è l’isolamento eventuale all’intradosso del solaio con controsoffitto o contro placcaggio con rasante termico.


Come per le pareti nel caso di isolamento dall’interno bisogna valutare bene le possibili interazioni con le zone di ponte termico e i possibili rischi di patologie termo igrometriche. La progettazione idonea degli strati dei materiali costituenti l’eventuale pacchetto diventa di fondamentale importanza.


In tutti i casi sopra esposti è fondamentale ribadire la necessità di materiali e sistemi di qualità certificata e personale specializzato. Qualsiasi intervento può essere realizzato a regola d’arte e dare i risultati attesi, o in maniera errata e dare solo problemi.


Biocostruttori Riuniti


www.sardabioedil.com


biocostruttoririuniuti@gmail.com




La casa è il bene più importante in Italia e come tale non può essere maltrattata, né da noi né dagli altri. Va rispettata e conservata, va curata sotto tutti gli aspetti e quindi è fondamentale credere nella riqualificazione come progetto per la nostra vita. I numeri del risanamento sono importanti e vanno visti anche come possibilità di uno slancio al lavoro e all’edilizia.

Crediamo e, o forse speriamo, che ormai il Governo, qualsiasi esso sia, si sia reso conto che non si può più solo pensare a dove o come trovare l’energia necessaria al nostro Paese ma che è indispensabile ridurre i consumi in maniera sostanziale. Gli edifici sono tra i maggiori “consumatori” di energia e tra i maggiori “inquinatori” del nostro ambiente, quindi ricordiamoci che l’energia più economica e più green resta sempre quella non richiesta.

DECRETO LEGISLATIVO 4 luglio 2014, n. 102

Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. (14G00113) (GU Serie Generale n.165 del 18-7-2014)

A.N.I.T - Via Savona 1/B 20144 Milano tel. 02/89415126 – fax 02/58104378 www.anit.it - info@anit.it

Art. 3 - Obiettivo nazionale di risparmio energetico

1. L'obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico cui concorrono le misure del presente decreto, consiste nella riduzione, entro l'anno 2020, di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio dei consumi di energia primaria, pari a 15,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio di energia finale, conteggiati a partire dal 2010, in coerenza con la Strategia energetica nazionale.



Art. 7- Regime obbligatorio di efficienza energetica

1. L'obiettivo di risparmio nazionale cumulato di energia finale da conseguire nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020, é determinato secondo la metodologia di attuazione ai sensi dell'articolo 7 della direttiva 2012/27/UE.

2. Il regime obbligatorio di efficienza energetica di cui all'articolo 7 della citata direttiva 2012/27/UE é costituito dal meccanismo dei certificati bianchi di cui ai decreti legislativi 16 marzo 1999 n. 79 e 23 maggio 2000 n. 164 e relativi provvedimenti di attuazione, secondo le condizioni di cui al presente articolo.

Nessun commento:

Posta un commento