sabato 27 dicembre 2014

LAMPADINE A BASSO CONSUMO


LAMPADINE A BASSO CONSUMO



                                                                                 

                                                                                
  • Il 72% del consumo energetico di un'abitazione è attribuibile al
riscaldamento e al raffrescamento, il 13% alla produzione di acqua calda, il 12% elettrodomestici e solo il 3% all’illuminazione; ne consegue che perseguire un risparmio energetico con il solo uso delle lampadine a basso consumo, o con lo spegnimento del led del televisore è assolutamente irrisorio.
  • Possediamo auto in grado fare 100 km con 6 litri e abitiamo in case colabrodo.
  • Oggi possiamo avere case “turbodiesel” con un abbattimento sino a 1,5 litri/mq./anno.
  • In Italia circa due terzi degli edifici esistenti sono antecedenti al 1973, anno in cui è stato emesso il primo regolamento riguardo al risparmio energetico nelle nuove costruzioni. Numeri alla mano, sono circa 17,5 milioni gli edifici che consumano in media tra i 200 e i 250kwh/mq/anno e circa 8,8 milioni che consumano 150 kwh/mq /anno a fronte della nuova edilizia pari a circa lo 0,6% dell’esistente.
  • Dal calcolo del fabbisogno energetico è chiaro che l’intervento primo da eseguire per l’abbattimento dei consumi è sull’involucro, aumentandone la capacità isolante.
  • Risanare un edificio sia dal punto di vista energetico che ambientale è utile e vantaggioso per i seguenti motivi:
a) accesso agli sgravi fiscali;
b) riduzione drastica dei costi di riscaldamento;
c) miglior comfort abitativo;
d) salubrità degli ambienti;
e) aumento del valore dell'immobile: a partire da 2018, tranne che per edifici di valore storico artistico tutelati, per tutti i rimanenti ci sarà un abbattimento del valore dell’immobile a seguito della non certificazione energetica dell’edificio, anche  per il fatto che nessuno vorrà vivere in case energivore.
  • Le dispersioni nell’involucro edilizio sono attribuibili alle pareti, al tetto, alle finestre e al solaio contro terreno o verso un volume non riscaldato.
  • Il modo migliore per ridurre la dispersione termica della facciata e aumentare la qualità ambientale interna è l’applicazione del cappotto esterno.
  • Un altro punto debole sono i ponti termici, spesso causa di umidità
    superficiale con conseguente apparizione di muffa.
  • Con soli 2 cm di isolante con pannelli di sughero, λ 0,040, applicati ad un muro di pietra, si ottiene una riduzione del 52% della trasmittanza termica U; con 6 cm il 76%, e con 10 la riduzione è addirittura del 84%. Lo stesso risultato si ottiene con l'applicazione di un  # rasante termico riflettente  che è  inoltre ottimo per la protezione dal caldo estivo.
  • Dove non è possibile applicare un cappotto esterno, si può giungere al compromesso dell’isolante interno. Si definisce compromesso a causa dei problemi che può comportare e delle accortezze nelle finiture di posa.
    Nell’applicare il cappotto interno con rasante termico, composto da ceramica micronizzata e nanofibre di sughero (sono sufficienti pochi millimetri di spessore), bisogna porre particolare attenzione ai ponti termici che si creano tra parete e solaio, in quanto se non venisse girato l’isolante anche parallelamente al solaio, si avrebbe una diminuzione della temperatura nel punto di contatto, con una sicura formazione di condensa.
  • Per gli edifici residenziali è importante mantenere inalterata la diffusione  vapore. Si consiglia pertanto di non usare barriere al vapore se non strettamente necessario. Le guaine sottomanto traspiranti permettono una buona traspirabilità con la caratteristica di essere impermeabili all’acqua.
  • Un’altro punto importante d’intervento è il tetto. Per non dilungarci, Il  # tetto ventilato  è oggetto di una trattazione a parte.
  • È importante scegliere dei tipi di finestre che non superino una trasmittanza Uw di 1,4 W/m2K, raggiungibile con l’impiego di vetrocamera basso emissivo e telai in legno o PVC, anche per la zona climatica C.
  • Come abbiamo visto in questa breve trattazione, la riduzione ottenuta con la riqualificazione energetica risulta essere notevole, raggiungendo un risparmio fino a 2/3 del consumo precedente con un notevole guadagno in termini economici futuri e di salubrità e comfort abitativo.
  • Non si trascuri la necessità di adempiere al decreto DL 192 e 311 che prevedono l’obbligo di certificazione energetica nella compravendita notarile di immobili con il conseguente deprezzamento degli edifici  ad alto consumo energetico.

                  Biocostruttori Riuniti

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