La manovra 2018 appena licenziata ha confermato il bonus energia al 65% per la riqualificazione degli edifici, ma viene rimodulato l'incentivo per la sostituzione degli infissi, caldaie a biomassa e a condensazione che passano al 50%
Se da un lato è vero che non è possibile riqualificare un edificio con la semplice sostituzione degli infissi o della caldaia, è però altrettanto vero che il cappotto termico e la coibentazione di solai e coperture - che giustamente vengono incentivati col massimo sgravio del 65% - vanno completati con altri interventi, come appunto gli infissi termoisolanti, caldaia a condensazione e impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
In assenza di questi interventi, considerati secondari e declassati, non è possibile conseguire valori di trasmittanza che consentano di classificare l'edificio in classe A.
Per effetto della #direttiva 2010/31/UE a partire dal 2020 per la PA e dal 2021 per l'edilizia privata entreranno in vigore le nuove norme che impongono il rispetto del massimo efficientamento energetico NZEB (#edifici a energia quasi zero).
Queste norme determineranno un declassamento degli edifici esistenti con conseguente diminuizione del loro valore commerciale.
Saremo dunque tutti costretti ad effettuare i necessari #interventi di riqualificazione enrgetica per ridare valore all'edificio ed ottenere un comfort ambientale ed un risparmio energetico che consenta di ammortizzare il costo in tempi ragionevoli.
Con l'attuale sistema di incentivazione, però, tutti i costi sono a carico del committente che potrà recuperarne una parte con gli sgravi fiscali spalmati in dieci anni.
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