mercoledì 5 luglio 2017

Edilizia: come sopravvivere in un mercato in crisi













Il settore delle costruzioni si caratterizza per la frammentazione e per la consolidata ritrosia a superare logiche di gestione familiare.

I dati sulla struttura e le dimensioni delle imprese di costruzioni in Italia confermano questo assunto:
  • Il 61,3% delle imprese ha un solo addetto
  • Il 35,1% da 2 a 9 addetti
  • Complessivamente le imprese con meno di 10 addetti rappresentano il 96% del totale.
Le ridotte dimensioni consentono da un lato di minimizzare i costi di esercizio, ma da un altro lato costituiscono un serio impedimento allo sviluppo di nuove tecniche e costringono a fare ricorso a maestranze esterne o ad accontentarsi di lavori in subappalto sottopagati.

 L'esclusione dalle gare d'appalto per grandi opere pubbliche e private è un'altra conseguenza derivante dalle ridotte dimensioni.

Appare dunque evidente che un sistema di aggregazione fra imprese, finalizzato a rendere stabile la collaborazione, può essere strategico per superare le difficoltà in cui si dibatte il settore.


La Rete di Imprese (introdotta nell’ordinamento giuridico nel 2009) è un accordo, formalizzato in un “Contratto di Rete”, basato sulla collaborazione, lo scambio e l’aggregazione tra imprese e rappresenta un modello di business alternativo rispetto a quello individualistico e frammentato del nostro tessuto economico.
Lo scopo principale delle Reti di Imprese è quello di raggiungere degli obiettivi comuni di incremento della capacità innovativa, e per esteso della competitività aziendale.
Dal punto di vista normativo, ci troviamo di fronte ad una e vera propria novità, in quanto il Contratto di Rete rappresenta un nuovo modello contrattuale flessibile, che lascia ampio spazio all’autonomia delle parti permettendo agli imprenditori di esercitare in comune attività di impresa.
La Rete di Imprese può essere considerata un valido strumento per permettere alle PMI di salvaguardare la loro individualità raggiungendo al contempo una massa critica che permetta loro di competere a livello globale, creando così valore per l’azienda stessa, ma anche sviluppo per il territorio in cui opera.
Il fulcro del Contratto è il Programma di Rete che la differenzia dai diversi tipi di aggregazione attualmente esistenti (Consorzi, ATI, distretti, etc..); la sua valenza è strettamente di pianificazione industriale.
Le caratteristiche principali del Contratto di Rete sono la flessibilità organizzativa e giuridico fiscale, la centralità del carattere innovativo del programma di rete, crescente attenzione del legislatore e delle istituzioni allo strumento rete di imprese con finanziamenti agevolati dedicati alle reti, applicazione del regime di codatorialità e distacco dei lavoratori, etc…

Quali sono i vantaggi delle Reti di Imprese?

  • Responsabilità limitata (al fondo patrimoniale comune) per le obbligazioni assunte nei confronti dei terzi in nome e per conto della Rete
  • Accesso al credito tramite appositi modelli di Rating predisposti dai principali istituti bancari
  • Aumento delle possibilità di penetrazione in mercati internazionali (difficilmente raggiungibili dalle singole imprese a causa delle piccole dimensioni)
  • Riduzione dei rischi operativi
  • Possibilità di partecipazione a bandi e gare di appalto
  • Sviluppo di nuove competenze e/o nuovi prodotti
  • Riduzione dei costi di gestione (economie di scala).
      

Modalità di adesione al Contratto di Rete

Possono aderire alla Rete i progettisti, imprese di movimento terra, imprese edili, impiantisti, intonachini, imbianchini, artigiani in genere e agenti immobiliari, imprese che svolgono attività connesse o di servizi e forniture di supporto alla filiera istituita dalla rete. Possono far parte della Rete pertanto i consorzi, le cooperative, gli Enti e le aziende private ed in genere tutti i soggetti che siano interessati alla realizzazione degli obiettivi comuni e che, per l’attività concretamente svolta e per l’esperienza acquisita, possano contribuire alla realizzazione degli scopi della Rete. Possono fare richiesta di partnership alla Rete anche i soggetti che non possono rientrare come partecipanti alla stessa in quanto non rientranti nelle categorie precedentemente citate (soggetti senza iscrizione alla CCIA).

Non si tratta di una novità assoluta,  già dal 2014 i contratti di rete che riguardano l'edilizia erano circa 100, con 500 imprese coinvolte.


«L'obiettivo - sostiene l'Ance - è quello di unire settori diversi che, partendo dalla progettazione, arrivi alla realizzazione di un prodotto edilizio di "qualità" anche con formule di appalti chiavi in mano mettendo insieme risorse, conoscenze, tecnologie innovative con riduzione dei tempi e dei costi sia di progettazione che di esecuzione delle relative opere. In tal modo si condividerà il know-how di ciascuno sviluppando nuove tecnologie (energetico e bioedilizia) aumentando il valore di ogni singola impresa in termini di accrescimento delle proprie competenze con la realizzazione di nuovi prodotti».

Con questo articolo abbiamo inteso lanciare un sasso nello stagno. Gli operatori del settore che fossero interessati ad approfondire le possibilità di attuazione in ambito regionale possono contattarci.

Biocostruttori Riuniti


www.sardabioedil.com
biocostruttoririuniti@gmail.com

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